#Umanesimo

#Umanesimo

Per capire la portata di un’esposizione internazionale d’arte come la biennale di venezia , occorre lasciar sedimentare i messaggi che ha saputo trasmetterci. Prima di iniziare a riflettere sulla biennale che si è appena aperta, qualche considerazione sul tema della passata edizione…

Nel 2017 si è svolta la 57° edizione della biennale di Arte Contemporanea di Venezia, curata da Christine Macel. Titolo :Viva Arte Viva. Una affermazione che suona come una discolpa. Le parole della curatrice: “Una mostra ispirata all’Umanesimo. Un umanesimo non focalizzato su un ideale artistico da inseguire, né tanto meno caratterizzato dalla celebrazione dell’uomo come essere capace di dominare quanto lo circonda; semmai è un umanesimo che celebra la capacità dell’uomo attraverso l’arte, di non essere dominato dalle forze che governano quanto accade nel mondo, forze che se lasciate sole possono condizionare in senso riduttivo la dimensione umana. E’ un umanesimo nel quale l’atto artistico è a un tempo atto di resistenza, liberazione, generosità.

E’ un umanesimo (e con esso l’arte?) che si difende, che oppone resistenza con la consapevolezza però, di non governare più il mondo, di non poterlo più cambiare. Un umanesimo senza orizzonte.

L’artista giapponese Shimabuku ha esposto in quella Biennale The Snow Monkeys of Texas- Do Snow Monkeys remember mountains? Il video mostra la reazione delle scimmie delle montagne di Kyoto (deportate in Texas nel 1972), davanti alla neve, portata dall’artista nel loro habitat attuale. Le scimmie sopravvissute in cattività non conoscono la neve, tuttavia la ricordano, è nel loro patrimonio genetico, nel loro Dna, ne conoscono inconsciamente il valore. Splendida metafora del rapporto uomo-umanesimo. 

L’opera di Shimabuku può essere metafora della condizione dell’uomo:

Microcosmo: viviamo in cattività ogni volta che ci allontaniamo da noi stessi, da ciò che siamo veramente, dalle nostre aspirazioni, dai nostri ideali, ogni volta che separiamo il corpo dalla mente, ogni volta che ci omologhiamo, ogni volta che uniformiamo il pensiero.

Macrocosmo: viviamo in cattività da quando abbiamo creato un mondo basato sul dominio dell’uomo e della ragione. Occorre sanare le fratture. Occorre un nuovo umanesimo.

L’arte ha la capacità di indicarci, di ricordarci l’habitat mentale e spirituale che abbiamo abbandonato. L’arte ci riporta all’humus, ci riporta a casa.

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